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ASCOLI PICENO - Clima di forte tensione nel carcere di Ascoli Piceno, dove ieri pomeriggio, intorno alle 15:45, due detenuti sono stati accoltellati all’interno della Sezione Giudiziaria. La notizia arriva dal Sindacato Autonomo di Polizia Penitenziaria (Sappe), che denuncia una situazione ormai "incandescente" e sistematicamente sottovalutata.

Secondo il segretario provinciale del Sappe, Donatello Di Marzio, i due reclusi sono stati feriti con pugnali artigianali: uno ha riportato gravi lesioni alla testa, l’altro è stato colpito a schiena, braccia e collo. L’episodio si è verificato in una sezione sovraffollata, che ospita 60 detenuti a fronte dei 48 previsti. "È molto critica", sottolinea Di Marzio, evidenziando come il sistema carcerario marchigiano stia "cedendo sotto il peso del sovraffollamento e della carenza di personale".

Il segretario interregionale del Sappe, Francesco Campobasso, ha ricordato che è in corso una protesta del personale con l’astensione dalla mensa. Ha inoltre chiesto la chiusura della Sezione Atsm, destinata alla tutela della salute mentale, definendola "impropria in un contesto penitenziario ordinario", dato che "non è possibile curare il disagio psichico grave in un luogo di espiazione della pena".

A livello nazionale, il segretario generale Donato Capece ha ribadito che "le carceri sono al collasso". Ha sottolineato che nelle Marche ci sono quasi mille detenuti, un terzo dei quali stranieri, e ha rinnovato la richiesta che scontino la pena nei Paesi d’origine. Il Sappe invoca la necessità di riaprire gli Ospedali Psichiatrici Giudiziari per ospitare i detenuti con disturbi mentali, attualmente inseriti nel circuito ordinario. Infine, ha chiesto l’adozione di strumenti di difesa non letali per il personale, come i flash ball e i bola wrap, già in uso in Francia e in alcune città italiane: "lo Stato deve intervenire con urgenza per garantire sicurezza a chi lavora dietro le sbarre e ristabilire legalità dentro le carceri".

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