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ASCOLI PICENO - La discussione sulla ricostruzione del Ponte Ancaranese torna al centro del dibattito, dopo le polemiche dello scorso inverno. I consiglieri comunali di opposizione del Partito Democratico (Pd), in una nota congiunta firmata da Ameli, Cappelli, Dominici, Luzi, Marcucci, Nardini e Procaccini, criticano apertamente l’Ufficio Speciale per la Ricostruzione della Regione Marche e rivolgono un appello al sindaco Fioravanti e all’amministrazione comunale.
"Siamo di fronte a uno stallo inaccettabile", dichiarano i consiglieri. "Da settembre 2023 non è stato fatto nulla, nonostante siano disponibili i fondi. Si sta perdendo tempo, con l’ultima conferenza di servizi tenutasi addirittura a dicembre 2024. Da allora silenzio assoluto. Si perde tempo prezioso mentre cittadini, lavoratori e imprese subiscono ogni giorno i disagi di un collegamento strategico ridotto a un senso alternato con semaforo. Non è pensabile che questa sia la normalità".
Il ponte Ancaranese è un’infrastruttura essenziale, continuano i consiglieri, non solo per i collegamenti interregionali tra Marche e Abruzzo, ma anche per la zona industriale e per la ripresa post-sisma della Vallata del Tronto. "Eppure, a fronte dell’evidente rallentamento, il Comune di Ascoli Piceno tace e non sollecita l’Ufficio Speciale per la Ricostruzione della Regione Marche, solo perché quest’ultimo è guidato da un esponente dello stesso partito del sindaco".
"Per noi la ragion di Stato e l’interesse dei cittadini vengono prima degli interessi di partito", affermano. "Non ci stiamo a vedere un’infrastruttura fondamentale diventare ostaggio di equilibri politici o di silenzi strategici. Il sindaco Fioravanti ha il dovere di intervenire, di chiedere conto all’Ufficio Ricostruzione, di pretendere tempi certi. Non è più tollerabile che non esista nemmeno una data per l’inizio dei lavori".
I consiglieri di opposizione hanno formalizzato la richiesta attraverso un’interrogazione discussa ieri, in cui si chiedeva al sindaco di attivarsi immediatamente per sollecitare l’avvio della progettazione definitiva e lo sblocco dell’iter di realizzazione del nuovo ponte. Dal primo cittadino, tuttavia, non sarebbero arrivate notizie incoraggianti.
"Serve un cambio di passo", concludono. "Chi governa deve assumersi le responsabilità, non limitarsi a fare passerelle o scaricare colpe. È in gioco la credibilità delle istituzioni e il futuro di un’intera area industriale e produttiva".