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ASCOLI PICENO - Non si placano le polemiche ad Ascoli Piceno dopo il controllo della polizia locale a Lorenza Roiati, titolare del panificio "L’assalto ai forni", per un lenzuolo con la scritta antifascista esposto il 25 aprile.
Nella serata di sabato 26 aprile, in via Luigi Marin, a poca distanza dalla Questura, è comparso uno striscione con la scritta "L’assalto Ai forni", con la parola "L’assalto" cancellata.
Lo striscione, rimosso in serata, è stato denunciato dal consigliere comunale d’opposizione Gregorio Cappelli, che in un post ha parlato di un "inequivocabile striscione che manifesta quanto in alcuni individui sopravviva una profonda e radicata identità fascista". Cappelli ha criticato il sindaco Fioravanti per negare "rigurgiti di questo genere" in città, sostenendo che Ascoli è spesso sulla stampa nazionale per fatti simili e chiedendo un intervento a difesa della Costituzione antifascista.
Anche l’onorevole del Movimento 5 Stelle Giorgio Fede ha commentato la vicenda, ricordando come siano state chieste le generalità a Lorenza Roiati per una frase "molto bella" e non lesiva di alcuna legge. Fede ha poi posto un interrogativo sull’eventuale controllo effettuato nel 2019 durante una cena fascista con 90 partecipanti, tra cui Francesco Acquaroli, suggerendo che ad Ascoli Piceno potrebbe esserci una tolleranza verso l’apologia del fascismo a differenza dell’espressione di ideali di libertà e democrazia.
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