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SAN BENEDETTO DEL TRONTO - Un inquietante episodio che accende i riflettori sul profondo disagio giovanile si è consumato all’alba di domenica scorsa, lungo la Statale Adriatica tra San Benedetto del Tronto e Cupra Marittima. La vittima è un tassista, che si è ritrovato a subire un’aggressione brutale, fatta di pugni e insulti, per mano di un gruppo di minorenni che aveva appena caricato alla stazione ferroviaria.
Secondo il suo racconto, i ragazzi sono saliti a bordo intorno alle 5.30 del mattino, mostrando fin da subito segni di una forte agitazione. Uno di loro, in particolare, ha manifestato una rabbia incontrollabile, iniziando a bestemmiare e a rivolgere all’autista offese personali e a sfondo campanilistico. Il clima è degenerato rapidamente: il giovane più aggressivo ha preteso la restituzione parziale del denaro, alzando sempre più i toni in una tensione che ha presto superato ogni limite.
Nonostante i tentativi del tassista di mantenere la calma, la situazione gli è sfuggita di mano. L’aggressore lo ha colpito ripetutamente al volto, costringendolo ad accostare immediatamente per evitare di perdere il controllo del mezzo in corsa.
Una volta che l’auto si è fermata, il gruppo di minori è fuggito, non prima di portare via con sé le chiavi del veicolo. Solamente grazie a un mazzo di riserva che teneva in tasca, l’uomo è riuscito a ripartire e a chiedere aiuto ai Carabinieri. La situazione ha assunto contorni ancora più paradossali all’arrivo delle forze dell’ordine, quando alcuni genitori dei ragazzi hanno accusato lo stesso tassista di essersi difeso. A complicare il quadro, la registrazione della dashcam dell’auto, che pur con l’inquadratura rivolta verso la strada, ha catturato voci inequivocabili che farebbero riferimento all’uso di cocaina.
Il bilancio per il lavoratore è pesante, con una prognosi di dieci giorni e un profondo turbamento emotivo. "Faccio questo lavoro da venti anni, ma non mi era mai capitata una cosa simile", ha raccontato il tassista, ancora provato. "Sono un padre di famiglia, e quei ragazzi potrebbero essere i miei figli. Le parole possono anche passare, ma la violenza no: è troppo grave". Sull’episodio stanno ora indagando i Carabinieri.