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ASCOLI PICENO - Il Sindacato Autonomo di Polizia (Sap) ha espresso "sentito apprezzamento" per la brillante operazione della Squadra Mobile di Ascoli Piceno, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Ancona. L’operazione ha smantellato un’associazione a delinquere con base a Porto d’Ascoli, portando all’arresto di 14 persone, di cui 12 in carcere e due donne ai domiciliari.
L’indagine, frutto di anni di attività investigativa, ha permesso di sgominare un’organizzazione criminale dedita al traffico di droga, aggravata dall’uso e dalla disponibilità di armi da fuoco e da guerra. Il quartier generale era situato nella villetta abusiva di Vincenzo Marino, detto "lo zio", a Porto d’Ascoli. Secondo gli inquirenti, Marino continuava a comandare il clan, composto da parenti (incluse donne e minori) e albanesi, anche dal carcere. Si stima un giro d’affari di circa 60 mila euro al mese, derivante principalmente dallo spaccio di cocaina.
Massimiliano d’Eramo, Segretario provinciale del Sap di Ascoli Piceno, ha dichiarato: "Interventi come questo rappresentano un segnale forte e rassicurante in un momento in cui la fiducia dei cittadini passa attraverso la trasparenza e l’efficacia delle azioni repressive contro ogni forma di illegalità". Il Sap ha ribadito il proprio sostegno a tutte le donne e gli uomini in divisa impegnati quotidianamente a tutela della legalità e della sicurezza, sottolineando l’importanza di garantire loro adeguati strumenti e risorse. D’Eramo ha inoltre ringraziato tutte le forze dell’ordine coinvolte, affermando: "Il loro lavoro onora le istituzioni e testimonia un forte senso civico e morale".
Il sindacato ha espresso preoccupazione per l’emergere di alleanze criminali tra elementi riconducibili alla ’ndrangheta e soggetti della criminalità locale. D’Eramo ha richiamato le parole del Procuratore Capo di Ancona, Monica Garulli, che ha parlato di una "inquietante alleanza" tra soggetti albanesi attivi nello spaccio e un affiliato calabrese appartenente alla ’ndrangheta. Concludendo, d’Eramo ha lanciato un appello: "Alla luce di questi allarmanti sviluppi chiediamo con urgenza l’invio di rinforzi per rafforzare il controllo del territorio. Ascoli Piceno non può più essere considerata un’isola felice".